Il Capodanno pisano

Il Capodanno pisano

Sapete che i pisani celebrano il Capodanno il 25 marzo?

Ebbene sì, può sembrare strano, ma il 25 marzo nella nostra città si celebra il capodanno pisano, una festa tradizionale che affonda le sue radici nella storia. Il Calendario Pisano, infatti, faceva iniziare l’anno il 25 marzo, ossia per la festa dell’Annunciazione della Vergine Maria, esattamente nove mesi prima del Natale.

Le origini del Capodanno pisano

Anche se probabilmente è ancora più antico, il primo documento che attesta il Capodanno pisano risale all’anno 985 e non fu una tradizione breve. Infatti, rimase in vigore per secoli, fino al 1749 (per la precisione fu abolito il 20 novembre del 1749), quando il Granduca di Toscana Francesco Stefano di Lorena ordinò che il nuovo anno cominciasse il 1° gennaio 1750 per tutti, così come da calendario gregoriano.

Il Calendario non rimase in vigore solo a Pisa, ma in tutte le terre appartenenti alla Repubblica di Pisa, ossia la costa fra Portovenere e Civitavecchia, le isole di Gorgona, Capraia, Elba, Pianosa, Corsica, Sardegna, Baleari, le terre italiane di Gaeta, Reggio Calabria, Tropea, Lipari, Trapani, Mazara, e fino all’estero: Tunisia, Algeria, Egitto, Palestina, Siria, la città di Azov e Costantinopoli, dove i pisani, insieme ai veneziani, furono gli unici occidentali a potersi stabilire.

Perché si festeggia ancora il Capodanno pisano?

Per molti anni il Calendario pisano è rimasto nell’oblio, finché negli anni Ottanta del Novecento si è tornati a parlare di questa ricorrenza e a festeggiarla con iniziative culturali e religiose, stabilendo un record tutto particolare: entrare in un nuovo anno in anticipo sul resto del mondo. Le celebrazioni del Capodanno pisano hanno avuto un’accelerazione in prossimità del 2000, quando l’occasione ghiotta di entrare prima nel nuovo millennio riempì d’orgoglio l’intera città!

Oggi il Capodanno non è più una data ufficiale, ma una commemorazione sia storica che religiosa che si svolge in Cattedrale. L’evento è solitamente preceduto da un corteo storico con figuranti della Repubblica Marinara, delle Parti del Gioco del Ponte, di vari gruppi storici e dai gonfaloni dei Comuni della Città e del territorio (purtroppo non in tempo di pandemia).

Daniele Napolitano, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

Come si celebra il Capodanno pisano

Il Capodanno pisano si celebra con una breve cerimonia religiosa che termina alle 12 esatte con la formula di proclamazione del Nuovo Anno Pisano da parte del Sindaco di Pisa. Negli ultimi anni precedenti alla pandemia in concomitanza della festa si organizzavano sul territorio mostre, eventi e spettacoli di vario genere. Di solito la cerimonia comincia la mattina del 25 marzo con un alzabandiera a cui sono presenti le maggiori cariche politiche della città.

L’inizio dell’Anno Pisano è scandito da una sorta di orologio solare: a mezzogiorno di ogni 25 marzo un raggio di sole penetra nel Duomo da una finestra rotonda (detta finestra aurea) della navata centrale posta sul lato sud e colpisce una mensola a forma di uovo posta sul lato opposto, sul pilastro accanto al pergamo di Giovanni Pisano. Una piccola curiosità: la mancanza di raggio di sole è tradizionalmente considerata non di buon auspicio.

LoneWolf1976, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons

Conoscevate questa festa pisana?

[Foto di copertina: LoneWolf1976, CC BY-SA 3.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0, via Wikimedia Commons]