Il Museo delle Navi Antiche a Pisa: ecco perché vi consigliamo di visitarlo
Nella splendida e immensa sede degli Arsenali Medicei di Pisa, da pochi anni ha trovato posto un museo che consigliamo di visitare a tutti gli ospiti che soggiornano all’Hotel la Pace: si tratta del Museo delle Navi Antiche. In questo post vogliamo darvi le informazioni per la visita e qualche curiosità per invogliarvi a includerlo nel vostro itinerario pisano.
La storia degli Arsenali Medicei
Pisa è stata una delle quattro Repubbliche Marinare italiane (e ancora oggi, durante il giugno pisano, si ricordano quei momenti con il Palio delle Antiche Repubbliche Marinare) e nel Medioevo ha controllato traffici e commerci nel Mediterraneo. In quell’epoca, il prestigio e la ricchezza raggiunti da Pisa hanno dato origine al complesso monumentale del Campo dei Miracoli, Patrimonio dell’Umanità, un luogo di grande eleganza e fascino che non sfugge a nessun viaggiatore.
Gli Arsenali Medicei furono edificati per volere del Granduca Cosimo I De’ Medici quando Pisa passò sotto il controllo di Firenze. Nel corso dei secoli gli arsenali hanno cambiato destinazione d’uso ospitando il corpo dei Dragoni a cavallo e, con l’Unità d’Italia, la cavalleria dell’Esercito Italiano, fino alla dismissione nel 1978 dopo essere stati anche magazzini, alloggi e stalle.
Una scoperta inaspettata ed entusiasmante
Finalmente nel 2019 i 5000 metri quadrati degli Arsenali Medicei sono tornati a testimoniare l’antico legame di Pisa con il mare ospitando il Museo delle Navi Antiche. Qua dentro, infatti, è stato allestito un museo in seguito a una delle più clamorose e interessanti scoperte archeologiche avvenute alla fine del secolo scorso e su cui hanno lavorato per vent’anni archeologi e restauratori.
Si tratta di reperti molto particolari venuti alla luce nel 1998 nel corso di lavori sulla rete ferroviaria Roma – Genova, ossia i resti di una trentina di navi che coprono circa 900 anni di storia, dal II secolo aC al VII secolo dC. È una scoperta incredibile in grado di restituire informazioni preziosissime su molti aspetti della navigazione nell’antichità come le diverse tecniche cantieristiche navali usate dai maestri d’ascia in base alle funzioni delle imbarcazioni e al tipo di navigazione cui erano destinati. Una nave da carico, per esempio, che deve affrontare il Mediterraneo, richiede accorgimenti tecnici ben diversi da una piccola barca che fa da spola su fiumi, canali o lagune.
I reperti ritrovati
Tra gli scavi sono state trovate grandi imbarcazioni da carico provenienti da porti lontani, piccoli scafi adatti alla navigazione nelle acque di fiume e una innumerevole quantità di reperti da cui si intuisce quante merci provenienti dai quattro angoli del Mediterraneo passassero da Pisa. Sono stati ritrovati anche oggetti della vita di bordo dei marinai e dei passeggeri, per esempio cassette per i medici, giochi da intrattenimento durante la navigazione, resti di un giubbotto in pelle, stoviglie e tutto il necessario per la cambusa; una passerella di legno, una grande ancora con un pesce angelo scolpito come portafortuna. Ad oggi nel museo sono esposti circa 800 reperti.
Alchedo
C’è una nave che, più delle altre, cattura l’attenzione e accende la curiosità. Si è conservata la parte di scafo con il nome “Alchedo” cioè gabbiano, ed è stato possibile riprodurre un modello fedele del relitto delle stesse dimensioni. Si notano così dei dettagli veramente incredibili, come delle maniche di cuoio che erano fissate sull’esterno dello scafo in corrispondenza dei remi per proteggere i rematori dall’acqua. L’Alchedo ricorda per forma e numero di rematori le navi da guerra più agili della flotta romana, ma alcuni indizi fanno ritenere che questa nave fosse di proprietà di un ricco esponente della società pisana che lo utilizzava per fare gite tra le isole dell’arcipelago toscano.
La causa della conservazione
Queste navi si sono arenate in una porzione piuttosto piccola di arenile e il motivo deve essere cercato nel disboscamento delle alture a ridosso della costa, che ha favorito lo smottamento del suolo e anche delle alluvioni che periodicamente devastavano il punto nel quale uno più canali artificiali dell’entroterra confluivano nell’antico letto del fiume Serchio. I danni provocati erano immensi sia sulla terraferma che in acqua e tutto questo ha portato alla conservazione e accumulo di imbarcazioni del passato tra sabbia, terra e detriti.
L’esposizione
L’esposizione si svolge all’interno delle sale e delle campate degli Arsenali medicei di Pisa ed è articolata in otto sezioni:
I. La città tra i due fiumi
II. Terra e acque
III. La furia delle acque
IV. Navalia
V. Navi
VI. Commerci
VII. La navigazione
VIII. Vita di bordo
Informazioni utili per la visita
INDIRIZZO
Arsenali Medicei, Lungarno Ranieri Simonelli 16, Pisa
ORARIO
Martedì, Mercoledì e Giovedì 9.00-14.00
Venerdì, Sabato e Domenica 10.30-18.30
Chiuso il lunedì
INFO & CONTATTI
050 8057880
info@navidipisa.it
Tutte le foto del post sono tratte dalla cartella stampa sul sito del museo.